venerdì 14 gennaio 2011

Quella sera era perfetta.


Era inverno, la neve inizio a scendere dal cielo, appoggiandosi dolcemente al suolo.
Era il periodo natalizio e le luci delle case, trasmettevano un calore, quello della famiglia.
Vagavo nell'ombra, stringendomi nelle spalle per il freddo.
Ero quasi a casa, ormai.
Ma non mi andava di tornare, avrei aspettato un altro po.
Mi sedetti su un muretto, le gambe erano sospese nel vuoto e cosi, anche per il freddo, le facevo dondolare di tanto in tanto.
Non volevo un gesto plateale, di quelli che la gente se ne accorge subito, doveva essere come una puntura: veloce ed efficace.
Aspirai per l'ultima volta quel amaro sapore di quelle sigarette, mischiato a quello forte di alcool che mi riscaldò subito.
Scattai in piedi sul bordo del muretto, che era abbastanza alto, deciso al salto nel vuoto.
Quel lancio nel "vuoto" mi portò in una realtà diversa. Ora, ero finalmente, tornato a sognare, a credere in qualcosa.Avevo trovato il modo e le forze per rialzarmi e combattere...tornato a credere in qualcosa, ancora una volta.

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